“SI PUO’ FARE” – VOLARE TRA PASSATO E FUTURO. MERCOLEDI 22 MAGGIO VA IN SCENA A PORCIA LO SPETTACOLO CONCLUSIVO DEL PROGETTO “I CARE”: PERCORSO CREATIVO TRA LETTERATURA, STORIA, TEATRO, SCENOGRAFIA E VIDEO REALIZZATO CON E DAI RAGAZZI DELLE SCUOLE DI PORCIA, ROVEREDO E SAN QUIRINO.

Oltre 400 ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado hanno preso parte alla seconda edizione del progetto sostenuto dalla Regione F.V.G., curato da Molino Rosenkranz in collaborazione con l’Associazione Don Chisciotte. 

Dopo mesi di lavoro, incontri e confronti,  dialoghi, entusiasmo e prove è arrivato il momento di andare in scena: mercoledì 22 maggio, alle 20.30, si alzerà il sipario dell’auditorium della scuola secondaria  G. Zanella di Porcia Centro  per presentare  “Si può fare – Volare tra passato e futuro”, spettacolo conclusivo della seconda edizione del progetto “I Care”  che restituirà, in sintesi, un intenso percorso che ha direttamente coinvolto i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Porcia, Roveredo in Piano e San Quirino.

Sul palco saliranno 23 ragazzi delle scuole medie di Porcia, ma l’iniziativa, sostenuta dalla Regione F.V.G. e organizzata dall’Associazione Culturale Molino Rosenkranz in collaborazione con Don Chisciotte Aps e Proloco di Porcia, ha interessato oltre 400 persone tra alunni e insegnanti. Un coinvolgimento che si fa ancora più grande pensando agli incontri di febbraio, aperti anche alle famiglie dei ragazzi e alla popolazione, con lo scrittore Daniele Aristarco che, anche quest’anno, ha voluto aderire al progetto dialogando con i ragazzi sui contenuti del suo libro “Cose dell’altro secolo. I grandi avvenimenti del Novecento”. Ed è proprio a quest’opera, pubblicata da Einaudi, che lo spettacolo si ispira unendo speciali inserti dedicati ad avvenimenti e personaggi storici significativi che nel secolo scorso hanno portato alla cronache la nostra regione: infatti, oltre al primo volo del fratelli Wright di 120 anni fa durato solo 120 secondi, oltre alla scoperta del DNA e al crollo del muro di Berlino, lo spettacolo sorvola sul terremoto in Friuli del 1976, sulle avventure di Ugo Zannier di Clauzetto, che nel 1933 costruì il primo aereo a vela che chiamò “Il Friuli”.

In questo percorso fatto di ricerca, conoscenza, consapevolezza, gioco, condivisione ed emozione, i ragazzi hanno preso parte ai laboratori di preparazione allo spettacolo finale: i loro insegnanti sono stati Luca Maronese per la drammaturgia, Roberto Pagura per le scenografia e Matteo Sabbadini per le riprese audio-video.

Nel cuore del progetto “I Care”,  che mette in campo incentivi regionali per iniziative educative e didattiche finalizzate alla valorizzazione e alla conoscenza del patrimonio immateriale storico ed etnografico del Friuli Venezia Giulia e che Molino Rosenkranz ha curato intrecciando percorsi artistici e formativi, c’è l’insegnamento di Don Lorenzo Milani, il quale scelse di scrivere sulla facciata della propria scuola toscana di Barbiana “I Care” che in inglese significa “ci tengo, mi sta a cuore” : un atteggiamento e un modo di porsi che, con coraggio, contrasta il  “me ne frego, non me ne importa, non mi riguarda” che isola e divide.

Lo spettacolo del 22 maggio non prevede prenotazione, è aperto a tutti ed è a ingresso libero, come avrebbe voluto Don Milani.